Storia

STORIA E STRUTTURA DELL’OPERA

L’Opera Padre Marella attualmente diversifica il suo impegno sociale nella provincia di Bologna e in quella di Ravenna attraverso la conduzione di centri di accoglienza, case-famiglia e comunità terapeutiche che rispondono alle diverse tipologie di esclusione sociale presenti sul territorio. Le diverse case dell’Opera oggi ospitano più di 200 persone, che vengono assistite e seguite in maniera costante con l’intento di reinserirle nel contesto sociale. Oltre a queste, circa altre 150 persone ricevono quotidianamente altre forma di assistenza da parte dell’Opera: pasti presso le nostre strutture, vestiti, borse spesa, aiuti economici.

STORIA

L’Opera Padre Marella trae origine dal suo fondatore, don Olinto Marella che giunge a Bologna dalla natia Pellestrina (VE) nel 1924 per rilevare la cattedra di Storia e Filosofia presso il liceo Galvani. Negli anni ’30 partecipa attivamente all’assistenza ai baraccati della periferia di Bologna; presso la sua abitazione di via San Mamolo 23, insieme alla madre, accoglie i primi orfani. In quell’epoca fonda una serie di case di accoglienza che contribuiscono ad accogliere circa 500 ragazzi in provincia ed in città.
Nel 1948 fonda la Città dei Ragazzi in via Piana 106 a Bologna a cui seguirà, oltre a tutte una serie di altre iniziative, la costituzione del “villaggio degli sposi” ed il trasferimento a San Lazzaro della Città dei Ragazzi nel 1954. Muore l’1 giugno 1969 e l’8 settembre 1996 inizia la fase diocesana del processo di beatificazione.

L’Opera di Padre Marella è stata rilevata, dopo la morte del Fondatore, dalla Provincia dei Frati Minori dell’Emilia-Romagna. Nel 1974-1975 l’Ente Morale Concordatario “Fraternità Cristiana”, esistente in Modena e gestito dai Francescani è diventato l’Ente giuridico di riferimento per l’Opera Padre Marella. Nel 1992 l’Opera è stata riconosciuta con nuovo Statuto dal ministero degli Interni con l’attuale denominazione “Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella Città dei Ragazzi”.
Nel 1975 era in progetto che il nuovo ente Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella Città dei Ragazzi, potesse raccogliere in sé, oltre la “Pro Infantia et Iuventute”, come è avvenuto, anche l’Associazione Città dei Ragazzi di Don Marella, ma questo non è avvenuto per difficoltà insorte, per cui le due realtà sono chiamate a convivere in un rapporto di buon vicinato.
L’Opera è costituita da un’assemblea di soci che si riunisce almeno una volta all’anno. L’attività ordinaria è gestita da un Consiglio Direttivo, costituito da 9 membri (oltre il Direttore, che ne fa parte di diritto), si incontra con frequenza almeno mensile. L’attuale Direttore è Padre Gabriele Digani e il Presidente e Legale Rappresentante è Leonello Dottori.
Il Direttore, come faceva Padre Marella, questua nel centro di Bologna per ottenere dai passanti l’aiuto con cui portare avanti l’Opera.
I dipendenti impegnati nella gestione delle Comunità dell’Opera sono oltre 80. I volontari, più o meno impegnati, che supportano i responsabili nelle Comunità con il loro prezioso contributo sono più di 100, oltre a tanti amici sostenitori e benefattori che consentono di continuare tutte le attività.

SPIRITO E SCOPO DELL’OPERA PADRE MARELLA

La vocazione dell’Opera è orientata ad applicare lo spirito e le finalità del fondatore che fin dalle origini, con le Sue opere, ha dimostrato quanto fosse radicata in Lui la fede e quanto grande fosse il Suo zelo sacerdotale ed il Suo fervore apostolico per:

portare Gesù tra i miseri, con le visite alle famiglie povere, col soccorso a chi ha bisogno, con cure agli infermi, con istruzione ai fanciulli, giovani, ai “lontani”, vecchi, con il prepararli ai sacramenti, a vivere la vita propria e sociale con serenità e coerenza da cristiani.
Accogliere chiunque è in abbandono, in bisogno: bimbi, anche infanti, adolescenti, giovani traviati.
Seguirli senza limiti di età od altro, in tutte le forme o le maniere possibili. Non fissare, non pretendere né rette, né quote, né altro da chicchessia a nessun titolo per sopperire ai loro bisogni, accettando tutto da tutti, dando tutto a tutti in spirito di carità
– Padre Marella

Oggi, Direttore, Presidente e tutti gli associati, ribadiscono con questo Manifesto di essere convinti che la prima vocazione del cristiano sia il servizio ai poveri, e nel trovare in Loro la persona vivente ed operante di Cristo, rinnovano l’impegno ad operare, con una organizzazione che tenderà ad essere di eccellenza, per raggiungere gli scopi del fondatore per il bene comune.

Il rapporto rispetto ad ogni forma di povertà è basato su attività caratterizzate dalla preghiera, nella povertà, nella condivisione, nella gratuità e ponendosi come denuncia contro ogni situazione di ingiustizia, mettendo la propria vita al servizio degli altri, facendosi carico della loro situazione, ponendo la propria spalla sotto la loro croce, accettando di farsi liberare dal Signore attraverso loro.

L’amore a quei fratelli poveri che la Società non può accettare, di cui si condivide la vita, spinge “l’Opera”, all’accoglienza, fino a cercare di rimuovere le cause che provocano il bisogno e quindi ad impegnarsi nel sociale, con una azione non violenta, per un mondo più giusto e farsi voce di chi non ha voce, attraverso i segni di un impegno orientato alla morale cristiana.

Vinceremo questa sfida orientando la nostra cultura al cambiamento, al miglioramento continuo per aumentare i Valori fondamentali con gli storici cambiamenti realizzati dall’Opera nei vari progetti che ci caratterizzano e daremo così un senso di speranza a quanti attendono ogni giorno accoglienza nella nostra Fraternità.

OBIETTIVI

Garantire la continuità e la qualità dei progetti sul campo, una corretta rendicontazione ed il flusso informativo e conoscitivo, nel pieno rispetto dell’impegno nei confronti dei donatori e dei beneficiari.

Promuovere una corretta immagine dell’Opera partendo dall’esperienza e dalla conoscenza maturate sul campo, dando voce alle singole comunità.

Influenzare le politiche sociali delle istituzioni sia pubbliche che private e le conseguenti azioni e decisioni che abbiano delle ricadute dirette ed indirette sul miglioramento delle classi più disagiate.

Garantire l’efficienza, l’operatività e l’autonomia dell’Opera attraverso il consolidamento economico, l’ottimizzazione dell’organizzazione e il potenziamento delle proprie Risorse Umane.