L’8 settembre 1996 si è aperto, nella Chiesa della SS. Annunziata in Bologna, per volontà di Sua Eminenza il Cardinale Giacomo Biffi, unitamente a tutti i vescovi dell’Emilia Romagna, il Processo per la Beatificazione del Servo di Dio Don Olinto Angelo Giuseppe Marella.
Il Processo di beatificazione di un cristiano che si è distinto durante la vita per un’eroica osservanza delle leggi divine e dei precetti della Chiesa, viene identificato dalla Congregazione dei Santi presso la santa sede di Roma.
Gli indizi principali per riconoscere l’avvenimento procedurale sono:
1) la fama di santità manifestata in vita e in morte presso il popolo;
2) continuo avvicinamento di fedeli che lo invocano;
3) grazia ricevuta per l’intercessione del candidato;
4) raccolta di testimonianza di persone, che presentano fatti straordinari operati dal candidato.
Su Padre Marella si è potuto constatare la presenza delle suddette indicazioni mediante la pubblicazione del periodico: “Il Cappello di Padre Marella” nato il 1° gennaio 1993, diretto da Padre Elia Facchini e dal compianto Ruggero Rambaldi.
Inoltre sono state operate indagini sulla genealogia e la storia della vita attraverso studi e ricerche in archivi ufficiali e privati, fotografie e documenti che approvano la verità di quanto viene accertato.
La Provincia dei Frati Minori di Bologna ha fatto richiesta che di Padre Marella venga aperto un processo canonico presso il Tribunale ecclesiastico di Bologna.
Il Card. Giacomo Biffi nell’adunanza dell’8 luglio 1995, a tutti i vescovi ha chiesto il loro placet; ha chiesto pure il placet della Congregazione del S. Ufficio di Roma e ha ottenuto la risposta positiva.
La Commissione giudicatrice è composta da: Mons. Tagliavini, dal Canonico Adriano Rivani , Padre Elia Postulatore.
Sono stati ascoltati 104 testimoni e si sono riveduti i documenti dell’Archivio.
Mons. Tagliavini è deceduto nel 1999 e il Card. Biffi ha nominato una seconda Commissione composta da: Padre Vittorio Schiavetta, Card. Stanzani, Don Tagliaferri, Suor Silvia Tedesco, Padre Elia, postulatore.
Il processo diocesano è stato chiuso il 17 dicembre 2005 dal Card. Carlo Caffarra nella Cattedrale di S. Pietro in Bologna.
Inviato a Roma il plico contenente 6000 pagine, è stato nominato postulatore dalla Congregazione dei Santi l’Avvocato Andrea Ambrosi. Presidente dei lavori fu nominato Mons. Giuseppe Gutierrez, il quale ha composto la Positio sulla vita, le virtù e la fama di santità del servo di Dio Don Olinto Marella nell’ottobre 2008.
Nello stesso anno veniva aperto il Tribunale di Bologna l’approvazione del miracolo del Servo di Dio Padre Marella sulla guarigione di Piero Nobilini, ex allievo.
Approvato il miracolo veniva inviata alla Congregazione dei santi la descrizione sottoscritta da Padre Vittorio Schiavetta e confermata dal Card. Caffarra. Lo stesso Avvocato Andrea Ambrosi ha il compito di seguire l’iter della beatificazione. Si chiede a tutti gli ammiratori del servo di Dio Padre Marella, fondatore dell’Opera da lui diretta, di pregare per la prossima nomina a Beato, mentre si ringraziano coloro che hanno partecipato alle spese del lungo processo.
Alla domanda iniziale al momento si può rispondere : “Solo il Signore conosce i tempi e i momenti”. A noi spetta l’importante compito di pregare incessantemente affinché il Signore conceda un miracolo per intercessione del Servo di Dio Don Olinto Marella, quale segno della sua Santità.
Il MIRACOLO operato dal Servo di Dio Don Olinto Marella con la guarigione improvvisa di Piero Nobilini avvenuta nel 1985 è stato riconosciuto! Il postulatore della Causa di Beatificazione ha tenuto presente sino dal 1996 l’importanza della segnalazione di favori e di grazie ottenute dai devoti che hanno pregato il Servo di Dio di intervenire e soccorrerli nelle loro difficoltà. Il Padre incaricato ha valutato ogni segnalazione facendo particolare attenzione alle disposizioni indicate dalla Chiesa e dal Diritto Canonico; poi ha fatto indagini sulla verità dei fatti interrogando e ascoltando persone presenti al fatto o semplici conoscenti del “miracolato”.
Ma che cosa è un miracolo? Il miracolo da parte di chi lo riceve è il riconoscimento di aver conosciuto che le difficoltà incontrate non erano sufficienti ad ottenere umanamente un esito di completa guarigione del male.
Allora si è rivolto al potere celeste e lo ha invocato perché intervenisse. Il miracolato ha avuto la convinzione di essere a contatto col Santo e lo ha fatto con fede e promessa di essere fedele alla Chiesa cui appartiene.
I medici incaricati di esaminare il fatto hanno dichiarato di trovarsi nel caso di un paziente che è guarito con i parametri che vanno oltre le consuete possibilità fisiologiche.
È con enorme piacere che di seguito riportiamo il testo (tradotto dal latino) inviatoci dalla Congregazione dei Santi il giorno 12 dicembre 2009.
“Nella riunione ordinaria, il giorno 30 ottobre 2009, questa Congregazione per le cause dei Santi, ha esaminato queste difficoltà, cioè: se consta o meno sulla validità del dibattito presso la curia ecclesiastica di Bologna sopra il miracolo della guarigione del Sig. Piero Nobilini ottenuta per l’intercessione del Servo di Dio Don Olinto Marella; esaminato i testi secondo il rito e la procedura e compulsati gli articoli del diritto, messo in discussione il caso e le conseguenze di cui sopra. Questa congregazione posto al voto di competenza e dopo profonda riflessione ha confermato affermativamente. Cioè constare valida la sentenza della Congregazione diocesana (di Bologna) circa il caso e il suo risultato salvo altre dimostrazioni. Rilasciato a Roma nella sede della stessa Congregazione nel giorno 30 del mese di ottobre. Anno del Signore 2009.”
Angelo Amato (Arcivescovo Prefetto)
Michele Di Ruberto (Arcivescovo Segretario)
Come può essere considerato ora il Servo di Dio Padre Marella?
Un eletto di Dio e una creatura celeste che si trova in Paradiso alla cui presenza si rivolge per prestare favori richiesti da suoi devoti. In questo senso è da considerare un taumaturgo. Del resto sono molti che interpretano la sua Opera un’autentica presenza della Provvidenza divina.
Che Padre Marella sia nella Casa del Padre per intercedere grazie ai suoi devoti lo leggiamo nel finale del testamento:
“Col commiato commosso prendo l’impegno di ricordare con gratitudine tutti, vieppiù di là i benefattori”.
L’espressione “vieppiù” vale la validità dei Santi che in cielo si preoccupano di chiedere al Padre che ricompensi coloro che fanno del bene sulla Terra. In questo modo possiamo chiamare Padre Marella un taumaturgo, cioè colui che ha promesso lo scambio dei bene con un miracolo sui devoti che sono sulla terra. Sono in grado di spiegare meglio questo concetto citando il libro del primo giudice del tribunale bolognese sulla causa del Padre Monsignor Rinaldo Tagliavini: “Santità canonizzata” pag.9: “Cristo ci ha uniti a sé, come membra del suo Corpo, che è la Chiesa, rendendoci partecipi della sua vita e comunicandoci il suo stesso Spirito, Egli intende prolungare, attraverso il suo Corpo mistico, la sua vita nel tempo e nello spazio. Ciò significa che Egli può e vuole vivere non solo nella sua natura umana bensì anche, mediante la comunicazione del suo Spirito, nelle persone umane che, liberamente aprendosi alla sua grazia e donandosi a Lui, divengono membra vive del suo Corpo mistico.”
Sono questi i Santi. Sono questi coloro che partecipano più perfettamente dell’immagine di Cristo e si sono dati a Lui incondizionatamente nelle circostanze della vita, mossi e guidati dallo Spirito; sono persone al contatto delle quali si ha la viva sensazione della presenza di Dio. Non si tratta di taumaturghi che compiono cose straordinarie, ma di persone che vincono il potere del mondo, o meglio di uomini con i quali Cristo ha vinto e sta vincendo il Mondo.
Gazie al riconoscimento del miracolo da parte della Congregazione dei Santi siamo in grado di invitare coloro che conoscono Padre Marella a rivolgere a Lui le loro richieste con la sicurezza di averlo patrono ed intercessore in cielo.
Padre Elia Facchini