Opera Padre Marella

Pronto Soccorso Sociale

Povertà

Via del Lavoro 13 – Bologna

Tel. 051 244345
Fax: 051 199 32 107
viadellavoro@operapadremarella.it

 

L’attività della struttura di Via del Lavoro 13 ha radici molto profonde. In questa sede, già a partire dal primo dopoguerra, Padre Marella e le sue consorelle cominciarono a ospitare e a sfamare moltissimi bisognosi. Da più più di settant’anni qui si sostengono e aiutano persone in difficoltà: un’eredità morale che porta con sé una grande forza e una grande responsabilità.

Da quei lontani anni, la comunità di via del Lavoro, che ora chiamiamo Pronto Soccorso Sociale, è cresciuta fino a diventare un porto di approdo per un grandissimo numero di poveri che ancora oggi vengono accolti o sostenuti in molti modi diversi. Questo grazie alla volontà e all’impegno di innumerevoli benefattori, operatori e volontari, nonché del nostro compianto direttore padre Gabriele.

Ai tempi di Padre Marella su questo terreno c’erano soltanto la chiesa di San Carlo Borromeo e San Vincenzo de’ Paoli e un primo nucleo, relativamente piccolo, dell’attuale struttura. Lo stabile originario, donato dalla benefattrice Carla Cicognari, in origine era adibito a scuola materna e per questo la mensa e il dormitorio venivano arrangiati nei sotterranei. Solo successivamente la struttura fu organizzata per una migliore e più stabile accoglienza degli indigenti.

Grazie alla sua posizione centrale e al contesto sociale in cui sorge, questa struttura è diventata un punto di riferimento per molti poveri. Per questo l’Opera di Padre Marella ha creduto e investito in questo progetto e la struttura è stata più volte ingrandita e migliorata fino a ospitare 70 persone.

Il primo ampliamento risale ancora agli anni Cinquanta, grazie alla determinazione e l’impegno delle Consorelle Terziarie Francescane di Santa Gemma. Tra il 1972 e il 1980, per iniziativa dei padri francescani Giuseppe Barigazzi e Gabriele Digani la struttura fu quasi completamente ristrutturata e preparata per una capienza di venticinque posti. Il progetto di accoglienza divenne progressivamente un “Pronto Soccorso Sociale”: una comunità capace di accogliere gli ospiti in modo stabile e dignitoso, dotata di camere, di cucina e di lavanderia, nonché di varie possibilità di aiuto e di ascolto per molti bisognosi. Cominciò inoltre l’attività di riciclo dell’usato grazie all’impegno attivo degli ospiti, occupazione che ancora oggi è una delle caratteristiche più note di questo progetto.

Alla fine degli anni ’90 allo stabile originario è stata aggiunta una nuova struttura, molto più grande, che ha portato le possibilità di accoglienza a un massimo di 70 posti.

Negli ultimi anni l’ospitalità è diventata sempre più attenta e specialistica, grazie all’introduzione di un’équipe di professionisti che curano le accoglienze, l’organizzazione e i progetti educativi individuali. Al suo ingresso ogni ospite definisce insieme all’équipe gli obiettivi del suo percorso e la previsione della sua permanenza. Ogni volta possibile viene costruita una rete per sostenere il progetto dell’ospite e si creano collaborazioni con i Servizi Sociali Territoriali, l’Azienda dei Servizi alla Persona, i Centri di Salute Mentale, la Caritas, lo Sportello Lavoro e molti altri enti e realtà sociali. La nostra speranza, spesso soddisfatta, è che le persone possano uscire dalla comunità, se non proprio in completa autonomia, almeno avendo fatto un passo avanti per il miglioramento della propria condizione.

Il progetto prevede l’accoglienza di soli uomini e per un periodo che solitamente varia da qualche mese a poco più di un anno, anche se ci sono alcuni “ospiti storici” il cui progetto è ormai l’attesa della pensione. Quando possono permetterselo gli ospiti versano un contributo simbolico per la loro accoglienza, altrimenti si sdebitano collaborando con le attività della comunità che permettono il buon funzionamento anche degli aiuti ai poveri. Riteniamo importante che ciascuno faccia la sua parte e contribuisca all’accoglienza almeno con un po’ di lavoro in base alle sue possibilità e ai suoi obiettivi, questo per una questione di giustizia e di dignità umana.