Comunità per l’inclusione sociale

Povertà

Comunità per l’inclusione sociale

Via dei Ciliegi 6
San Lazzaro di Savena (Bo)
Tel.: 051 6258776
Fax: 051/6255174
Email: sanlazzaro@operapadremarella.it

 

Tipologia

La comunità residenziale per adulti rappresenta una palestra di vita che porta all’autonomia. Agisce sulle fragilità relazionali, economiche e psicologiche per compiere una risocializzazione, un rafforzamento delle proprie risorse e un reinserimento nel contesto territoriale.
Seguendo la missione e l’approccio educativo del fondatore don Olinto Marella, l’accoglienza in questa struttura non può limitarsi al solo “mangiare e dormire” che rischia di generare una cronicizzazione delle fragilità e povertà; essa è invece finalizzata a costruire il futuro, lavorare sulle autonomie e sui talenti, investire sulle proprie risorse per trovare uno spazio nella società.

 

Destinatari

Adulti e giovani adulti maschi provenienti da situazioni di marginalità sociale, economica e relazionale (spesso con fragilità psicologica o psichiatrica lieve) che necessitano di un percorso comunitario volto al recupero della fiducia e delle autonomie. Famiglie in stato di necessità o in emergenza umanitaria.
La comunità, articolata in diverse sedi, ospita oltre 60 persone in stato di bisogno e ne ha in carico dal punto di vista educativo e sociale circa altre 20.

 

Sedi

La comunità per l’inclusione sociale dispone di tre sedi, tutte a San Lazzaro di Savena e sulla medesima via, a pochi passi l’una dall’altra, per assicurare sinergie, attività comuni e maggiore presidio.
La struttura per adulti è disposta su 3 edifici, ciascuno finalizzato a una fase di un percorso socio-educativo:

  • Comunità residenziale “Olinto” (via dei ciliegi 6) – 25 posti letto
  • Gruppo appartamento “Carolina” (via dei ciliegi 1) – 12 posti letto
  • Casa di transizione “Casa del Padre” (via dei ciliegi 3) – 3 posti letto

La comunità gestisce anche due appartamenti di autonomia per l’inclusione di richiedenti protezione internazionale:

  • Appartamento “Arno” (via Arno 36, Bologna) – 8 posti letto
  • Appartamento “Zagabria” (viale Zagabria 7, Bologna) – 6 posti letto

 

Finalità e obiettivi

La crescita delle autonomie della persona che proviene da contesti di marginalità sociale coincide con l’acquisizione di uno stile di vita consapevole, responsabile ed etico. Il progetto socio-educativo si concentrerà sulla graduale acquisizione di competenze e consapevolezze, nonché sulla sperimentazione di socializzazione e autonomia crescenti fino a rendere più efficace la transizione verso la acquisita (o riacquisita) autonomia.

01 Potenziamento Competenze di base
Potenziamento competenze individuali di base legate alla persona (igiene, alimentazione, impegni quotidiani, cura degli spazi, gestione soldi e capacità di risparmio) e legate alle interazioni (capacità di relazione quotidiana, comprensione dell’adeguatezza dei comportamenti e dei linguaggi, rafforzamento delle conoscenze linguistiche e delle competenze di base).

02 Risocializzazione
Contenimento dei comportamenti aggressivi, antisociali o escludenti con trasformazione e sviluppo, spinta all’autonomia e alla relazione. Incoraggiamento verso il futuro, con il supporto alla costruzione di obiettivi di breve, medio e lungo termine. Potenziamento delle relazioni familiari, relazionali e sociali (riallaccio dei rapporti interrotti con i familiari, ricostruzione di una rete di conoscenze, costruzione di un sistema amicale e territoriale di riferimento).

03 Inserimento lavorativo
Attivazione di percorsi scolastici e/o formativi finalizzati a ridurre il rischio di dispersione, a potenziare le competenze professionali, a meglio strutturare le risorse della persona; supporto nell’accesso alle opportunità di sostegno (alla casa, al lavoro, al reddito etc) e supporto nella ricerca attiva di un’occupazione (CV, lettere di presentazione, preparazione e simulazione colloqui di lavoro, ricerca di posizioni aperte e candidature spontanee). Attenzione specifica sarà dedicata all’educazione finanziaria e al risparmio secondo le linee guida FEduF e MIUR, per accompagnare gli inserimenti con una sana programmazione delle spese.

04 Educazione alla collaborazione e al lavoro
Attività finalizzate a favorire lo sviluppo delle capacità di collaborazione con gli altri ospiti e con il personale addetto (attraverso la collaborazione attiva al buon andamento della comunità e dell’appartamento), attività laboratoriali interne volte a sviluppare capacità intellettive, creative e che agiscano sul rafforzamento del senso di sicurezza e protezione. Le attività sono svolte da personale dipendente e da personale specializzato esterno attivato per le specifiche competenze.

05 Sostegno allo sviluppo socio-educativo individuale
Sviluppo socio-educativo individuale mediante un’attività costante di sostegno psicologico ed educativo, con personale specializzato (educatori, assistenti sociali, psicologi).

06 Reinserimento sociale
Acquisizione di consapevolezza, rafforzamento delle relazioni e reinserimento, quando possibile, nel contesto territoriale di provenienza o inserimento in un nuovo e più adatto tessuto sociale.

 

Percorso tipo

Il percorso prevede una presa in carico e un monitoraggio quotidiano a cura degli educatori della struttura, del responsabile e degli psicologi e assistenti sociali. La presa in carico avviene nella comunità “Olinto” ed è inizialmente molto forte, per imparare a stare insieme, condividere, gestire i conflitti, accettare mediazioni e saper venire incontro all’altro. Si prepara insieme il tavolo per la cena, si partecipa al buon andamento della comunità e alla cura degli spazi, si sceglie il film e la lingua e gli eventuali sottotitoli, la sport da guardare insieme, si partecipa ai laboratori socioeducativi in comunità (tutti finalizzati al recupero dell’autostima, al consolidamento della capacità relazionali, all’acquisizione di comportamenti e linguaggi adeguati ai diversi contesti), si impara a scrivere un curriculum e a cercare lavoro, si viene supportati nella ricerca del lavoro e nell’accesso ai servizi, si colgono le opportunità formative del territorio, si collabora al benessere di tutti gli ospiti.

Man mano che l’ospite mostra capacità di autonomia e crescenti gradi di responsabilità può essere trasferito nella struttura (gruppo appartamento “Carolina”) in cui la presa in carico si fa più leggera su alcuni aspetti ordinari, permanendo il sostegno degli psicologi, degli educatori, delle assistenti sociali, del responsabile, con la presenza, almeno nel primo anno di progetto, del referente notturno. Si partecipa ancora alle attività della comunità, compatibilmente con gli impegni esterni che auspicabilmente nel frattempo saranno emersi, e si fa riferimento alla comunità per ogni bisogno e desiderio, pur garantendo una separazione ideale dei luoghi così da favorire il desiderio di una crescente autonomia che porti gli ospiti a cercare una emancipazione dai servizi e dal contesto comunitario.

Alla fine della fase (“gruppo appartamento “Carolina”) gli ospiti possono aver trovare un percorso all’esterno dell’Ente (con il sostegno dei servizi, per esempio in un alloggio di edilizia popolare, oppure con una coabitazione sul libero mercato grazie ai legami creatisi nel percorso comunitario in cui si acquisisce una nuova famiglia, una nuova rete di relazioni amicali e di sostegno) o possono avere ancora bisogno di tempo per lavorare sulla ricerca di una soluzione abitativa o lavorativa più strutturata.

Il percorso può così evolvere in una fase tre (casa di transizione “Casa del Padre”), anch’essa temporanea, presso la casa in cui l’autonomia che troveranno fuori dal percorso può essere sperimentata pienamente in un luogo sicuro, che consenta loro di mettere da parte risorse che serviranno una volta fuori. La presa in carico si fa più leggera, rimane una supervisione da parte del responsabile e dell’educatore di riferimento (o dello psicologo o AS) con l’incentivo a costruire il proprio futuro al di fuori della comunità, pur assicurando un sostegno futuro in caso di necessità, per esempio per arredare un appartamento, pagare delle bollette se ci si trova in difficoltà, recuperare del cibo che l’Ente ottiene da donazioni e recuperi di eccedenze alimentari e così via.

Si ipotizza un periodo non inferiore ai 6 mesi, eventualmente prorogabili se la persona non ha ancora acquisito sufficiente autonomia, per la fase comunitaria. La permanenza nel gruppo appartamento ha una durata prevista di circa 6 mesi, eventualmente prorogabili se la persona necessita di più tempo. La permanenza nella transizione della Casa del Padre (o di altri appartamenti che nel corso del tempo potranno essere destinati al progetto) è inizialmente ipotizzata per 6 mesi, anch’essi rinnovabili in base alle tempistiche necessarie alla persona per ottenere l’accesso a un alloggio di edilizia popolare o sul libero mercato (e quindi di mettere da parte sufficienti risorse per mantenersi).

 

Strumenti Équipe Educativa

Gli strumenti di cui si avvale l’équipe educativa comprendono:

  • Schede Informative e di osservazione
  • Progetto Educativo Individuale personalizzato e Comunitario
  • Patto Educativo da sottoscrivere all’ingresso
  • Colloqui individuali
  • Progettazione educativa individuale
  • Relazioni valutative di percorso
  • Comunicazioni scritte all’interno dell’équipe e di aggiornamento al Servizio inviante
  • Diario di bordo
  • Verbali dell’équipe
  • Rendiconti amministrativi

Metodologie Educative

Le metodologie e le strategie educative adottate sono:

  • Riunioni di équipe
  • Sostegno psicologico
  • Colloqui educativi
  • Assemblee comunitarie
  • Presenza, monitoraggio, osservazione e dialoghi educativi
  • Sistema premiante e sanzionatorio nelle attività comunitarie
  • Lavoro con le famiglie di provenienza, laddove presenti

Attività integrative

Oltre alle attività sociali ed educative tipiche e oltre all’accoglienza, il progetto si avvale di professionisti specializzati per attività specifiche destinate al coinvolgimento e allo stimolo degli utenti:

  • Laboratori di acquisizione di competenze
  • Sessioni formative su specifici argomenti
  • Attività sportive e ricreative
  • Attività culturali e ludiche, coerenti con i PEI
  • Laboratori delle abilità
  • Gite e conoscenza del territorio