Crowdfunding: Ripartire insieme

Per cinquant’anni padre Gabriele Digani ha testimoniato l’urgenza della carità e ha speso ogni sua energia per fare la questua nell’angolo di via Orefici e di fronte ai teatri bolognesi. Proseguiva in questo modo l’insegnamento di Padre Marella, che aveva individuato in quei luoghi simbolici lo spazio per entrare in relazione con la città e ricordare ai passanti che c’è un mondo di invisibili di cui farsi carico. Bologna lo ha sempre accolto con affetto e grande generosità e padre Gabriele non ha mai fatto mancare un sorriso sincero e una parola di speranza. Fino alla sua morte, lo scorso 25 marzo, a causa del Covid-19. La sua assenza lascia orfana un’Opera che in lui aveva una guida spirituale e un tenace esempio di perseveranza, i cui frutti hanno sfamato migliaia di persone e dato loro una speranza di futuro. Quell’angolo è vuoto dal giorno del suo ricovero, che ce l’ha portato via in pochissimi giorni. Quell’angolo è un luogo di testimonianza, di presa a cuore delle situazioni di fragilità, un luogo di relazioni e di impegno… un luogo che ci mette nelle condizioni di salvare le nostre anime diceva Padre Marella. Quell’angolo, per Olinto Marella e Gabriele Digani, era anche un punto di raccolta importante a sostegno delle attività dell’Opera.

Di fronte alle difficoltà della vita il rischio di ripiegarsi nel dolore, di far prevalere lo sconforto e di vivere lo smarrimento è frequente.

L’Opera di Padre Marella però nasce dal Carisma di un fondatore Beato, testimone di grazia e tenacia esemplari; nasce con il preciso scopo di esercitare una carità intelligente, davvero utile, non piegata a logiche di assistenzialismo deresponsabilizzante, ma orientata a costruire percorsi di futuro grazie alla formazione e al lavoro. Solo così è possibile rendersi autonomi e pienamente attivi nella società.

E così, nei momenti di grande cambiamento, specialmente nelle organizzazioni a movente ideale, si pone sempre il bivio tra una conservazione statica (destinata presto a soffocare un’identità che rischia di perdersi nella routine) e la riscoperta del messaggio carismatico fondativo, che può essere rinnovato con l’entusiasmo delle sfide presenti.
Per chi, come noi, nasce su un’identità così forte, così delineata e chiara, non resta che immergersi nelle difficoltà di questo momento -orfani del nostro secondo fondatore, si potrebbe dire- e ripartire dal senso del nostro operato: dare un futuro, contrastare l’emarginazione e la povertà con progetti di inclusione sociale e di autonomia.

Costruire speranza, lavorare come artigiani di speranza.

Crowdfunding

Così ripartiamo da quell’angolo, insieme. Ripartiamo a distanza, ciascuno dove e come potrà, ma ripartiamo insieme, legati da un obiettivo che è quello di continuare a riempire il cappello di Padre Marella, grazie all’impegno di molti nuovi amici: a partire da Banca di Bologna e Confcommercio – Ascom che ci sosterranno in tutte le loro articolaizoni bolognesi.

Loghi campagna

Abbiamo lanciato una campagna straordinaria di raccolta a favore dei progetti di autonomia, così come negli intendimenti del fondatore, così come elemento caratterizzante del nostro essere società civile e Chiesa impegnata.

L’obiettivo è ambizioso, e forse soltanto padre Gabriele sarebbe riuscito a raggiungerlo, ma noi proveremo a farlo per il bene dei tanti che con queste risorse potranno ricevere assistenza materiale ma anche percorsi di formazione e sostegno all’autonomia, avendo fin da subito negli occhi il suo sorriso furbetto e compiaciuto per questo risultato.

Sosteneteci, aiutateci, diffondete la parola, partecipate attivamente a questo movimento di ripartenza dopo la dolorosa perdita di padre Gabriele Digani.
È il momento di ripartire insieme!