Opera Padre Marella

Comunità alloggio con disagio sociale e/o psichico “Elena Tudor” – Massalombarda

Disagio Psicosociale

Comunità alloggio con disagio sociale e/o psichico “Elena Tudor”

Via Palmiera, 10 – 48024 Massalombarda (RA)
TEL: 054582664;
FAX: 0545978984
E-mail: massalombarda@operapadremarella.it

STORIA
Nell’anno 1982, alla morte della benefattrice Elena Tudor in Matteucci, vedova dell’ammiraglio Pellegrino, è stata lasciata in eredità all’Opera Marella la casa colonica sita in via Palmiera 10 a Massalombarda, con tutti gli annessi di una tipica casa rurale e diciannove ettari di terreno, buona parte dei quali coltivati a frutteto. A circa un chilometro dal centro di Massalombarda, dotata di tutti i servizi essenziali e debitamente ristrutturata, la casa si è rivelata subito idonea ad essere adibita a comunità di tipo assistenziale. E’ parsa, infatti, il luogo adatto per aiutare soggetti con personalità disturbata, bisognosi di tranquillità e di pace.

SERVIZI SANITARI OFFERTI
Per quanto attiene ai servizi offerti agli ospiti, essi ricevono una volta alla settimana la visita del medico di base, mentre l’intervento degli operatori del CSM “Centro Salute Mentale” (psichiatri e personale infermieristico) avviene su richiesta.

Per gestire la casa e fornire l’assistenza più adeguata agli ospiti, il personale può contare sull’aiuto di 9 volontari che si dedicano a numerose attività: vari accompagnamenti degli ospiti, manutenzioni interne ed esterne della casa, preparazione dei pasti, sistemazione e pulizie, attività amministrativa, attività motorie, attività ricreative e religiose. Infine è presente un volontario che offre una valida supervisione all’organizzazione interna del lavoro della struttura.

LA COMUNITA’ OGGI
Dopo una totale ristrutturazione che ha trasformato anche la stalla e il fienile in accoglienti luoghi abitabili, la struttura è stata presentata al pubblico nel giugno 2005 e aperta agli ospiti nel novembre dello stesso anno. Inizialmente la struttura pareva destinata ad un progetto rivolto al cosiddetto “Dopo di Noi” poi modificato in “Casa d’Accoglienza per Anziani”. Verificata, però, la presenza sul territorio massese di ben due strutture riservate agli anziani (una pubblica e l’altra privata), da parte dei Servizi è venuta la richiesta di rivolgersi piuttosto al disagio sociale e/o psichico leggero. I posti letto sono attualmente 14 e gli spazi sono ampi e confortevoli; visto l’aumento delle richieste del Servizi di Salute Mentale del territorio è stata recentemente predisposta la documentazione per ottenere il riconoscimento della struttura quale “Alloggio per la salute mentale” ed è già in programma per questo novembre la visita della AUSL di Ravenna per la concessione del 15° posto letto.

LA VITA ALL’INTERNO DELLA STRUTTURA
La nostra Comunità alloggio accoglie gli ospiti facendo leva sulle loro capacità di integrazione per recuperare il più possibile un’autonomia che per varie ragioni è andata perduta. Le giornate all’interno della Comunità sono incentrate sui pazienti, ognuno dei quali vive l’ambiente come se fosse casa propria e quindi i compiti principali sono suddivisi tra di loro a rotazione come ad esempio gestire la lavanderia, il lavaggio stoviglie, asciugatura piatti, sistemazione del giardino e aiuto nello smaltimento differenziato dei rifiuti. Alcuni ospiti si recano fuori per borse lavoro e vi permangono tutto il pomeriggio, altri invece si appoggiano a centri diurni dove già precedentemente avevano attività avviate.

La Comunità si prefigge di dare una casa sostitutiva al paziente con disagio psichico, nel massimo rispetto delle sue caratteristiche, delle sue esigenze e della sua diversità. I criteri di ammissione alla struttura riguardano l’età, la situazione che deve essere quella di disagio psichico medio/grave e infine non possono essere ammesse persone con patologie infettive in atto o persone che richiedono una assistenza infermieristia 24 h su 24.

Ci preme infine ricordare che gli ospiti che hanno un sufficiente grado di autonomia hanno la possibilità di uscire dalla Comunità in modo autonomo e permanere a casa nei giorni di festa per poi rientrare successivamente in struttura in accordo con il personale.

Chiara Buldrini e Laura Facchini